Le signore dell’arte, da casa
Lo sostengo ormai da un po’ di tempo: la pandemia e il lockdown hanno rivoluzionato il mondo della fruizione del patrimonio culturale.
Ovviamente il discorso vale primariamente per chi era già un fruitore abituale e, in questo periodo eccezionale, ha dovuto riadattare il proprio modo di vivere la Cultura.
Le iniziative messe in campo sono state (e sono attualmente) davvero molto numerose ma c’è una tipologia sulla quale vorrei soffermarmi: le visite guidate virtuali.
A questo proposito, mi preme consigliarvi di acquistare un biglietto per “Le signore dell’arte, Storie di donne tra ‘500 e ‘600”: si tratta di una meravigliosa mostra attualmente allestita a Palazzo Reale, Milano. L’apertura al pubblico era programmata per il 2 marzo scorso, ma purtroppo le vigenti restrizioni in Lombardia hanno stravolto i programmi dell’organizzazione.
E proprio tra gli organizzatori troviamo Arthemisia, società leader nel settore dell’allestimento di eventi culturali, che di questa mostra cura anche i tour virtuali col volto e la guida di Sergio Gaddi, curatore e consulente.
È una mostra davvero significativa, questa, in questo momento storico; e poi è ampia: contempla circa 130 opere, provenienti da moltissimi musei di tutto il mondo.
Visitarla è stata una boccata d’ossigeno, un’ora di ritrovata normalità. Un’ora di Bellezza.
La mostra si compone di più sezioni, che equivalgono ad altrettante categorie: a titolo di esempio “nobildonne”, “convento”, “storie di famiglia” e così via. Molte delle artiste in mostra sono sconosciute al grande pubblico: uno dei meriti di questa esposizione è proprio quella, io credo, di portare alla ribalta nomi mai comparsi sui manuali di Storia dell’Arte e che invece rivelano quanto sia stata potente la voce femminile nell’Arte tra ‘500 e ‘600.
Se -su tutte- Artemisia Gentileschi e Sofonisba Anguissola non hanno bisogno di presentazioni, occorre soffermare l’attenzione su nomi quali Lucrina Fetti, col suo bellissimo ritratto di Eleonora Gonzaga.
O Orsola Caccia, con la sua splendida Natività di San Giovanni Battista tutta al femminile.
Una grandissima Lavinia Fontana, con questa splendida Giuditta in estasi dopo aver decapitato Oloferne.
O ancora Fede Galizia, sempre sul tema di Giuditta e Oloferne.
E si potrebbe continuare molto a lungo con tantissimi altri nomi: Elisabetta Sirani, Ginevra Centofoli, Marietta Robusti (figlia del Tintoretto), Plautilla Bricci, Giovanna Garzoni ecc. ecc.
Per domenica 7 marzo è prevista una nuova visita virtuale alla mostra: vi consiglio caldamente di parteciparvi, riservando il vostro posto direttamente sul sito di Arthemisia; poche ore prima del tour vi arriverà via mail il link al quale collegarvi per poter prendere parte all’esperienza.
L’augurio è quello di poter visitare la mostra al più presto dal vivo; tuttavia mi sento di osservare che visite virtuali non dovrebbero essere considerate solo alla stregua di “alternative” in periodo di lockdown. Si tratta invece di una forma di fruizione diversa, non meno valida, non meno emozionante, una strada sulla quale continuare anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.