“Manzù – Le emozioni della forma” a Matera

“Manzù – Le emozioni della forma” a Matera

20 Ottobre 2021 0 Di studiolobarese

Cardinali, donne, sedie: sono alcune tra le tematiche più importanti della poetica di Giacomo Manzù, scultore bergamasco che è stato uno dei cardini dell’arte figurativa italiana del ‘900.

E nella mostra di Matera, “Manzù – Le emozioni della forma” le tre tematiche sono tutte rappresentate.

Ho avuto occasione di visitare la mostra lo scorso 16 ottobre: 12 sculture arrivate in Basilicata da collezioni private; in esposizione fino al 31 gennaio 2022 presso la barocca Chiesa del Purgatorio, nella centralissima via Ridola.

CARDINALI

Quella di una chiesa è certamente una location appropriata, in particolare in relazione al tema dei cardinali: ve ne sono ben 4 in mostra; è l’impressione che destano, lì davanti all’altare, è davvero notevole.

D’altra parte è proprio da una “visione”, da una “impressione” di cardinali accanto al Papa in San Pietro che ha origine tutta questa produzione: oltre 300 esemplari, che ben raccontano il rapporto di Giacomo Manzù con la chiesa. Figlio di un sagrestano, l’artista fu curiosamente definito un “praticante non credente”.

Scultore severo e monumentale; artista longevo e prolifico: con i cardinali, Manzù irrompe sulla scena internazionale ed espone in tutta Europa. Nel 1948, i cardinali gli valgono la medaglia d’oro alla Biennale di Venezia.

L’idea è sempre la stessa: la mitria che diventa “elemento svettante di una forma geometrica conchiusa in se stessa”, col maestoso piviale che nasconde le membra.

È linguaggio classico rinnovato dall’interno.

DONNE

Il tema della donna è presente a Matera, per esempio, nel “sottotipo” della ballerina, che Manzù rappresenta più volte nell’arco della sua carriera. Il soggetto della ballerina racchiude in sé due grandi interessi del Maestro: il nudo femminile più il passo di danza.

Passo di danza che, dall’osservazione a pochi centimetri di distanza, ricorda Degas (a destra, la sua ballerina del Musée d’Orsay a Parigi). Non trovate?

Ancora, non sembra anche a voi che in questa “Figura muliebre” del 1981 Manzù strizzi un occhio a Donatello (a destra, il suo San Giovanni Battista del Duomo di Siena)?

SEDIE

Il tema delle sedie, infine, anch’esso presente a Matera ma del quale, purtroppo, non ho provveduto a documentare nulla fotograficamente: la sedia fu l’unica eredità lasciata all’artista dall’umile famiglia. Sedia che assurge a simbolo di povertà, di semplicità. Di purezza. Le nature morte su una sedia sono un tema veramente molto ricorrente nella poetica di Giacomo Manzù.

 

Vi consiglio di visitare la mostra tenendo bene a mente questi grandi temi affrontati dall’artista; magari anche dopo aver visto qualche sua intervista su YouTube.

In generale, vi consiglio di approcciare a mostre ed esposizioni sempre dopo una seppur minima documentazione preliminare. Posso garantire che osservare con cognizione di causa renderà l’esperienza infinitamente più coinvolgente.

Vi ringrazio per essere arrivati qui; alla prossima!